Alif l'invisibile (Narrativa) (Italian Edition) by Willow Wilson & G

Alif l'invisibile (Narrativa) (Italian Edition) by Willow Wilson & G

autore:Willow Wilson & G. [Wilson, Willow]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788865763223
editore: Il Saggiatore
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00


Capitolo decimo

Grazie al cielo lo studio dello sceicco Bilal aveva una connessione Adsl. Il desktop Toshiba collegato era vecchio e intasato di malware, ma aveva abbastanza ram da poterlo sfruttare. Dopo aver giurato di fare un backup sulla cloud di tutti i file Word e delle e-mail, Alif ottenne dallo sceicco il permesso di formattare il disco fisso e fare tabula rasa, svuotando la macchina per poterla riempire con se stesso. Installò una piattaforma Linux dal netbook e sentì un’ondata di piacere quasi erotico quando vide accendersi lo schermo iniziale che conosceva bene, accompagnato da una serie di scatti energici dal cuore della cpu. Alif appoggiò gli Alf Yeom sopra una cassa semivuota di bottiglie d’acqua, dietro la scrivania ampia e disordinata dello sceicco, poi aprì il libro alla pagina della cerbiatta e della trappola: il punto di origine. Respirò a fondo.

«Scusa, ragazzo mio» disse lo sceicco Bilal sulla soglia «ma ancora non credo di aver capito cosa vuoi fare. Dici che questo censore vorrebbe costruire un computer. Il mio computer, oltre che già costruito, è anche un po’ datato.»

«Se ho ragione io, non è un dettaglio importante.» Alif guardò assorto l’alba rosa che filtrava sorniona dalle griglie della finestra. «Gli insegno a pensare ricominciando da capo. Lo faccio rinascere.»

«Chiedo scusa?»

Alif si girò e rivolse all’anziano uno sguardo tenero e generoso. Non doveva spazientirsi; ardeva di idee e lucidità, di luce più fredda e pura dell’alba rossastra. Era in grado di spiegare tutto.

«Ricordi la nostra conversazione riguardo all’informatica quantistica?»

«Sì, a spanne.»

«In teoria un computer quantistico sarebbe capace di eseguire calcoli usando gli ioni; che sono difficili da trovare, controllare e manipolare. Per questo l’informatica quantistica rimane ancora un sogno o poco più. Neanche la Mano ha un hardware del genere. Però…»

«Però?»

Gli occhi di Alif si illuminarono. «Però si può ottenere quasi lo stesso risultato insegnando a un normale computer, fatto di silicio, a pensare per metafore.»

Lo sguardo sfocato dello sceicco si accese. «Se ogni parola ha strati di significato…»

«Sì. L’hai capito, hai capito anche tu. Lo sapevo. È stata quell’analogia con il Corano a farmi scattare l’idea. Metafore: informazioni che esistono simultaneamente in stati diversi senza contraddirsi. La cerbiatta, il cervo e la trappola. Al posto delle stringhe lineari di uno e di zero, il computer lavorerebbe con pacchetti che sono sia uno che zero e tutto quel che c’è nel mezzo, in simultanea. Se, se, se riuscissimo a fargli superare la sua natura binaria.»

«Sembra un’impresa decisamente complicata.»

«Dovrebbe essere impossibile, ma non lo è.» Alif cominciò a digitare furiosamente. «Tutti i computer moderni sono pedanti. Per loro, il mondo è fatto di bianco e nero, acceso e spento, giusto e sbagliato. Ma io insegnerò al tuo a riconoscere punti di origine multipli, genesi correlate, sistemi multivalenti di causa ed effetto.»

Alif intuì la perplessità dello sceicco.

«Quando abbiamo parlato del Corano, cercavo soltanto di capire quello che volevi spiegarmi riguardo ai computer» disse. «Non volevo che applicassi l’idea alla lettera…»

«Non userò il Corano» disse Alif senza indugio. «Uso gli Alf Yeom. Il Corano è statico.



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